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martedì 31 dicembre 2019

www.PacotVideo.it, Sponsor Ufficiale del blog



Nei dettagli il "Servizio Video Matrimoniale" e il "Servizio Fotografico" della PacotVideo 

Parte della Produzione video più recente è possibile visionarla, commentarla e scaricarla su YouTube - Dailymotion - Vimeo, sulle pagine di Facebook e su Twitter.

La rivista MilleCanali (11-2007), incuriosita dalla attività su internet della PacotVideo, ha dedicato due pagine al titolare Vincenzo Cicconi. ( Per saperne di più ....

 Il 1 dicembre 2009 è nei giorni a seguire la PacotVideo è stata al centro delle cronache per aver realizzato il fuorionda di Fini. 

Il 23 Dicembre 2010 al XV° Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica "Gianni Di Venanzo" è stato premiato con una Targa con la seguente dicitura: "A Vincenzo Cicconi che con abile tecnica e sensibilità ha filmato eventi storici e documentari d'arte dei nostri territori". 

Questo sono i blog gestiti dalla PacotVideo: 
1 - Blog Pacotvideo 
2 - Blog Città di Teramo 
3 - Blog Pensieri Teramani su Blogspot 
4 - Blog Video Londra 
5 - Blog Società Civile di Teramo   
6 - Blog Resistenza Teramana   
7 - Blog Sposi Teramani   
8 - Blog Il Video Matrimoniale   
9 - Blog Servizio Fotografico Matrimoniale

... e dal 27-01-2013 è gemellato con il blog Paesaggio Teramano 

sabato 14 giugno 2014

Libro Resistenza a Teramo di Sandro Melarangelo (2014-06-14)


Il professor Sandro Melarangelo presenta il suo libro "Resistenza a Teramo" presso l'Archivio di Stato di Teramo.
Riprese e montaggio di Vincenzo Cicconi (www.PacotVideo.it)

Il libro ricostruisce in maniera completa e dettagliata gli avvenimenti che portarono alla cacciata dei nazifascisti dalla città di Teramo e della sua provincia.

Da Bosco Martese alla Liberazione, dal 14 giugno 1943 al 17 giugno 1944 in un avvincente racconto di ciò che accadde in quegli anni.

Il libro è arricchito da documenti, lettere, foto e da disegni realizzati dallo stesso Sandro Melarangelo .


giovedì 6 febbraio 2014

Da Teramo a Cheshunt (Londra) per amore, la storia di Vincenzo Cicconi ... alias PacotVideo

Londonita, tramite il sito internet in sinergia con il blog e i social network, a mio modesto parere rappresenta una eccezionale vetrina su Londra, ricca di informazioni per scoprire, visitare e vivere nella capitale inglese molto utile per chi decide di recarsi a Londra per turismo o per lavoro.
Oggettivamente uno dei portali web in lingua italiana che hanno come argomento la città di Londra più conosciuti e seguiti e che io stesso ho imparato a conoscere fin dal mio primo sbarco nella metropoli londinese ... aprile 2007.
Ed è anche grazie alla lettura delle pagine di questo sito che ho iniziato a conoscere la Londra turistica.

Un sito importante dove, tra le altre cose, si possono leggere le storie degli italiani che raccontano la loro esperienza londinese ... racconti utili anche e soprattutto per chi decide di partire per inseguire quella speranza che in Italia vede svanire ogni ogni giorno che passa.

Un doveroso ringraziamento a Duccio Manfredi di Londonita che ha trovato interessante la mia esperienza londinese e l'ha voluto condividere con i lettori del suo sito, con le migliaia di fans su Facebook.

Qui di seguito l'intervista che ho rilasciato a Londonita.


Esperienze italiani a Londra: Oggi e` il turno di Vincenzo a raccontarci la storia che lo ha portato in Inghilterra, precisamente a Cheshunt, un grazioso villaggio nella contea dello Hertfordshire, distante 21 km dalla Eleanor`s Cross, il punto da dove vengono calcolate tutte le distante da Londra.

- Ciao Vincenzo, raccontaci come e perchè sei arrivato a Londra?

Tanto per parafrasare il famoso film “007, dalla Russia con furore” potrei dire che la mia avventura londinese potrebbe titolarsi “Dall’Italia in UK con e per amore”.
Questo per dire che, per mia fortuna, non mi sento il solito “cervello in fuga dall’Italia” o un giovanotto di belle speranze che decide di lasciare una Patria che sta diventando patrigna e tentare una via di fuga verso Londra.
Nella mia personale storia, più che di cervello in fuga c’è casomai un cuore che fugge dall’Italia per inseguire un amore che ha le sembianze di una donna di origine italiana ma natia in UK e conosciuta nell’estate del 2006 sulle spiagge dorate del mio Abruzzo.
La mia storia londinese ha inizio nell’aprile 2007 quando mi imbarcai per la prima volta su di un volo Ryanair, destinazione Cheshunt (provincia dell’Hertfordshire).
Da allora ogni anno che passa trascorro meno tempo a Teramo (Abruzzo) e sempre più in UK.
In attesa del definitivo distacco dall’Italia e dalla mia attività professionale in Italia.

- Cosa ti ha affascinato di Londra?

Io che vengo da Teramo, una piccola città, sono rimasto, inizialmente intimorito ma col tempo affascinato dalla sua multietnicità, dalla incredibile mescolanze di razze e con essa di tradizioni e di usi e costumi diversi.
Sono rimasto rapito dalla sua bellezza monumentale, dai suoi palazzi che trasudano storia millenaria, dai suoi incredibili musei, dai suoi infiniti parchi.
Sarà per deformazione professionale ma il primo istinto è stato quello di iniziare fin da subito a realizzare dei piccoli documentari, dei reportage con la mia telecamerina amatoriale tascabile.
Fin da subito ho aperto un canale su YouTube collegato ad un blog a sua volta in sinergia con una pagina su Facebook e su GooglePlus e con un account Twitter.
Tuttora ovunque vado realizzo mini reportage … il problema casomai è che poi non riesco neanche a montarli e pubblicarli.

Un altro motivo che mi affascina di Londra e della sua provincia è il senso civico dei suoi abitanti che si nota soprattutto nelle piccole cose quotidiane.
Qui quando sei in fila non c’è pericolo che qualcuno ti passi davanti approfittando di un tuo attimo di distrazione, quando attraversi la strada gli automobilisti cedono subito il passo, quando sei in macchina e cedi il passo a qualche altro automobilista subito ti ringraziano con un segno della mano o lampeggiandoti con i fari.
Quando passeggio o vado in bici lungo il Lee Valley Park tutti coloro che incrocio mi salutano, se cedo loro il passo senti subito il loro “thank you”.

Però c’è una cosa che mi fa rabbia e che mi porta a confrontarmi con l’Italia.

Ogni volta che accendo la Tv per seguire il telegiornale resto sempre incredulo nel non trovare mai notizie di politici che rubano, amministratori che prendono tangenti e si fanno rimborsare mutande e reggiseni e questo mi porta a confrontare la situazione politica inglese con quella drammaticamente losca della politica italiana.

Ebbene si … quello che maggiormente mi affascina di Londra è soprattutto il senso civico, l’attenzione ai valori morali ed etici dei suoi amministratori che noi in Italia ci sogniamo.
Chissà … sarà tutta una questione di DNA o, come dice il proverbio, ciascun popolo ha la classe politica che si merita?
In Italia nel 1992 trasformai una passione, la videoripresa, in una professione … nacque www.PacotVideo.it e questa intuizione mi permise di abbandonare il triste e monotono lavoro di ragioniere in una azienda privata e dare spazio a quelle che sono le mie doti: fantasia e creatività.

- Quali sono i tuoi progetti londinesi?

Il mio progetto di vita è quello di ricreare in Inghilterra ciò che ho realizzato in Italia. www.PacotVideo.it
Quando nel 1992 decisi di rinunciare ad uno stipendio mensile derivante da un posto di lavoro sicuro mi attirai le ire dei miei genitori e avevo contro il parere di tutti.
Col senno del dopo mi resi conto che iniziare un’attività che in quell’epoca neanche esisteva, quella di cameraman, fu una operazione molto rischiosa ma ero sospinto dall’inconscenza e dall’entusiasmo e dal desiderio di poter dire “c’è l’ho fatta”.
Rinunciare ad uno stipendio mensile certo da 1.500.000 lire era un bel rischio … però la sfida fu vinta.
Adesso a distanza di più di venti anni mi si ripresenta più o meno la stessa identica sfida: abbandonare un lavoro, un’attività certa in Italia per riproporla, ex-novo, in Inghilterra.
Adesso come allora i rischi sono tanti ma come nel ’92 sono sospinto dalle stesse motivazioni : incoscenza ed entusiamo e desiderio di poter in futuro dire “anche in Inghilterra ce l’ho fatta”.
A differenza di allora ho un motivo in più per farcela, ho il sostegno “fisico e morale” e il grande amore di una donna eccezionale a cui va anche il merito, tra le altre cose, di aver scelto il nome della mia nuova vita professionale : ItalianWeddingVideoLondon.

- Perchè hai scelto ItalianWeddingVideoLondon?

Nel nome del sito Italian Wedding Video London.com c’è già tutto l’obiettivo che mi sono posto : realizzare servizi video di matrimonio, ma non solo, rivolti e offerti prevalentemente alla comunità italiana che potrebbe, si spera, avere piacere a servirsi della “tecnica associata alla fantasia” tutta italiana oltre che ad una lunga esperienza.
E datosi che con la mia compagna risiedo a Cheshunt ovviamente il principale riferimento è la Comunità Italiana della provincia di Hertfordshire con uno sguardo alle zone confinanti come Essex ed Enfield.
Senza ovviamente precludere altre zone lontane dal mio habitat.

- Come pensi di riuscire nella tua impresa professionale?

Oltre all’esperienza e alla conoscenza della professione di operatore video nel settore della post produzione video e al fatto che non devo investire in attrezzature che già possiedo confido soprattutto in un fattore diciamo psicologico.
La Gran Bretagna, a differenza dell’Italia, è una nazione multietnica e multiculturale dove razze e culture da tanti anni si sono integrate alla perfezione tra di loro.
A Londra ma anche nella sua provincia c’è una notevole moltitudine di comunità di varie nazioni.
Però è umano che quando una persona vive fuori dalla sua nazione tende, comunque sia, a rapportarsi soprattutto con persone della stessa nazionalità.
Io che dal 2007 frequento e vivo nella comunità di Hertfordshire quando sono qui mi sento “più italiano” di quanto non lo senta stando in Italia.
Per questo motivo “in primis” i miei servizi video, di qualunque genere essi siano, saranno rivolti alla comunità italiana … con la speranza che gli stessi italiani qui presenti sentano il desiderio di rivolgersi a qualcuno che parli la loro stessa lingua, che conosca maggiormente le loro tradizioni e quindi abbia più affinità con loro.

Dal punto di vista burocratico aprire un´attività a Londra è molto più semplice e rapido che in Italia, la burocrazia è molto più agile e anche il sistema fiscale è molto più vantaggioso.
Infatti per iniziare un´attività e mettersi in proprio all´inizio non c’è bisogno di licenza e di partita IVA, la cosiddetta VAT se il fatturato è inferiore ad una certa cifra.
Per iniziare è sufficiente dichiarare di svolgere la propria attività all´ufficio delle entrate inglese, l’HM Revenue & Customs e il modulo può essere compilato direttamente online.

- Vivi a Cheshunt, dove c’è una grande comunita`di italiani.
Ti sentiresti di consigliare l`Hertforshire agli italiani che desiderano venire in Inghilterra?

In effetti nell’Hertforshire ci sono moltissimi italiani che hanno aperto la loro attività, che hanno esportato le loro capacità professionali e si sono insediati nel suo territorio.
Ci sono anche ritrovi organizzati di anziani italiani e altri luoghi dove incontrarsi.
Quindi se dovessi dare dei consigli a chi viene in Inghilterra in cerca di lavoro invece di dirigersi direttamente a Londra, dove vitto e soprattutto alloggio sono certamente più onerosi, si potrebbe prendere in esame l’idea di venire nell’Hertforshire.
Sicuramente troverà l’aiuto e il sostegno di qualche italiano anche se Londra resta sempre Londra.

- Consigli generali che ti sentiresti di dare a chi vorrebbe venire a vivere qui a Londra?

Trovandomi fin dall’inizio in una posizione privilegiata senza essere costretto a trovare soluzioni di sopravvivenza (lavoro, alloggio, unire il pranzo con la cena) non mi sono imbattuto in quelle difficoltà che si incontrano quando si fa un salto nel buio e si parte da zero.
Quindi nessun consiglio specifico, sarei costretto a ripetere cose già scontate come ad esempio conoscenza della lingua inglese in primis perchè senza di essa le possibilità di lavoro e interazione con la comunità inglese sono ovviamente limitate.

Il segreto per riuscire in una nuova impresa penso sia avere entusiasmo ma anche umiltà, una forte dose di sopportazione dei momenti critici o delle situazioni sfavorevoli, e soprattutto avere nella mente un solo desiderio: poter un giorno dire a se stessi e agli altri “io ce l’ho fatta”.

Eduardo De Filippo declamava che “gli esami non finiscono mai”.
E aggiungo io … i problemi sono fatti per essere risolti e senza problemi da risolvere la vita sarebbe comunque triste e monotona.

Un Grazie a Vincenzo per avere condiviso la sua esperienza qui con noi su Londonita.

mercoledì 25 settembre 2013

70° anniversario della battaglia di Bosco Martese


Il 25 settembre 2013 si è svolta in località Ceppo di Rocca Santa Maria (Teramo) la manifestazione per ricordare il 70° Anniversario della Battaglia di Bosco Martese e la prima Battaglia in campo aperto della Resistenza Italiana.

La manifestazione è stata integralmente videoripresa da Vincenzo Cicconi della PacotVideo.

Dopo la deposizione di una corona d'alloro ai Caduti Partigiani ai piedi del Monumento al Partigiano ci sono stati diversi interventi.



La manifestazione è stata presentata da Mirko DE BERARDINIS, Segretario Provinciale ANPI
Hanno portato i loro saluti:
Stefania GUERRIERI, Sindaco di Rocca S. Maria (TE)
Vincenzo ESPOSITO, Sindaco di Valle Castellana (TE)
Mauro MARTINO, Presidente Consiglio Provinciale Teramo
Sono intervenuti:
Roberto RICCI, Docente di Storia e Filosofia
Alberto DI DARIO, Segretario Provinciale CGIL Teramo
Antonio FRANCHI, Presidente Provinciale ANPI
Giovanni LEGNINI, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in Rappresentanza del Governo


INTERVENTO DEL PROF. ROBERTO RICCI (dal 24° al 37°minuto

Ricorrono settanta anni dalla battaglia di Bosco Martese e quest’anno l’anniversario riveste un particolare significato: inizia un nostro settuagenario percorso della memoria che si concluderà per noi teramani il 14 giugno 2014 con la Liberazione di Teramo e poi come italiani il 25 aprile 2015 e il 2 giugno 2016.

I settanta anni di Bosco Martese hanno segnato diverse generazioni di teramani e vanno ormai considerati un patrimonio comune della città e della provincia di Teramo, una tradizione di libertà e di democrazia.

Sicuramente un momento essenziale della nostra stessa identità di teramani e italiani nel secondo Novecento


Anni che si allontanano nel tempo, ma sempre attuali per la lezione che ancora ci indica tra la memoria degli eventi con le fonti più diverse, la storia della ricezione e la narrazione di quegli eventi.

In effetti la battaglia di Bosco Martese contribuisce a caratterizzare la Resistenza italiana come un fenomeno nuovo, considerato ormai come un Secondo Risorgimento per gli interventi decisivi espressi a più riprese dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, specialmente in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.

Dopo l’8 settembre 1943 a Bosco Martese si volle, con una decisione precisa, un forte concentramento di militari e civili che si oppose alla occupazione tedesca di Teramo.
I tedeschi, arrivati in città, decisero di reprimere questa presenza e con un battaglione motorizzato, il 25 settembre, cercarono di battere i partigiani; respinti, tornarono il giorno dopo, il 26, con nuovi rinforzi ma furono nuovamente sconfitti.

Fu il primo successo militare e politico della Resistenza italiana.

Qui si sacrificarono giovani vite umane contro l’oppressione nazi - fascista.
Qui furono uccisi il 25 settembre i teramani Luigi De Jacobis, Guido Belloni, Mario Lanciaprima, Gabriele Melozzi, Guido Palucci.
A Sella Ciarelli il 26 settembre furono fucilati i tre militari dell’arma dei Carabinieri e il sergente maggiore degli alpini catturati alla Stazione dei Carabinieri di Pascellata, Leonida Barducci di Ancona, Settimio Annecchini di Fossacesia (Chieti), Angelo Cianciosi di Furci (Chieti), Donato Renzi di Pascellata.

Furono questi morti a far entrare Teramo nella Storia della Resistenza e in quella della Italia Nuova con le parole di Libero Pierantozzi da Radio Bari nel novembre 1943, che ancora nel 1973 nel ricordo di quegli eventi stigmatizzava i nomi di alcuni protagonisti: Ammazalorso, i fratelli Rodomonte, il capitano Bianco, gli ex deportati jugolaslavi, De Nigris, Ciccillo Di Marco e altri ancora.

Per rappresaglia a Bosco Martese troverà poi la morte Mario Capuani il 27 settembre 1943.
A Montorio al Vomano, in uno scontro a fuoco con i repubblichini, il 13 dicembre 1943 fu ucciso Ercole Vincenzo Orsini.
Essi furono tra i principali organizzatori di quel concentramento e rappresentano l’esempio più fulgido del patriottismo teramano.
Un valore finalmente riconosciuto con la medaglia d’oro della Resistenza concessa dal Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi nel 2005.

Una lotta con origini lontane.
L’esilio e la morte di Romolo Di Giovanntonio (1941), Francesco Martella (1943), Renato Villermin (1944).
Il travaglio umano e civile dovuto alla guerra dei militari Renato Molinari e Alberto Pepe, morti a seguito della netta scelta di campo (1945).

La battaglia di Bosco Maltese fu soprattutto un “fenomeno forse unico in tutto il corso della Resistenza italiana, quello della emigrazione compatta della parte più attiva di un’intera popolazione in montagna”.
Ce lo ricordava Roberto Battaglianel suo libro “Storia della Resistenza italiana”.

Un chiaro e indubitabile riconoscimento militare e civile di questa esperienza di partecipazione attiva, specialmente dei giovani come Riccardo Cerulli, dei giovanissimi ragazzi della ragioneria, del liceo Classico Melchiorre Delfico organizzati da Vincenzo Massignani, dei militari, dei teramani, degli stranieri (slavi, inglesi, americani), della popolazione, dei parroci di montagna.

Ma la battaglia di Bosco Martese va inserita in un contesto più ampio.
L’Abruzzo è intensamente interessato alle vicende del 1943 - 1945:
la presenza del Re dopo la fuga da Roma verso Brindisi, di Mussolini a Campo Imperatore, la rivolta di Lanciano, i martiri aquilani, le stragi di Pietransieri e di Filetto, l’epopea della Brigata Majella, la battaglia di Ortona, i bombardamenti lungo la linea adriatica, Pescara, Giulianova, Tortoreto stazione, Teramo, l’Aquila, Chieti, Lanciano, Sulmona.

Bosco Martese entra così a pieno titolo nella storia della Resistenza italiana dopo Porta San Paolo, Cefalonia, le quattro giornate di Napoli.

Dopo settanta anni è giusto, è utile porci la domanda: ha ancora un senso una memoria che si perde con il tempo, con la scomparsa dei testimoni, il passare delle generazioni ?

E’ sufficiente riaffermare un dovere verso la memoria per renderla vitale e duratura?
Si tratta di lavorare sulla memoria, affinarne i caratteri, farne un lievito di buon pane nel tempo.
Soprattutto la memoria ha una valenza educativa per tutti, un valore straordinario specialmente per i giovani.
La memoria aiuta a scomporre e ricomporre l’identità, l’appartenenza, la cittadinanza.

In particolare ormai occorre un uso pubblico della storia e una sua cittadinanza a pieno titolo, una cittadinanza attiva.

Si tratta di sfidare il passato, con le doverose cautele, mediazioni, professionalità, farne uno strumento intelligente del nostro presente senza paure e senza infingimenti anche sul carattere di guerra civile che fu, senz’altro, la Resistenza.

Il segreto di Bosco Martese ?
Senza dubbio - “un atto di audacia“ perché avviò il superamento della lacerazione materiale e morale dell’8 settembre una ricomposizione delle coscienze in un nuovo senso dell’identità, dell’appartenenza, della cittadinanza.

Così l’idea di libertà e di avversione al nazifascismo ancora istintiva, ribellistica, giovanile dei tanti teramani, lo stesso ritrovato orgoglio cittadino e municipale, provinciale, diventò linfa vitale congiungendosi con un nuovo senso della Patria dei militari italiani dopo l’8 settembre dovuto alla autocoscienza della guerra perduta, un senso non soltanto italiano ma europeo e mondiale per la presenza di ex prigionieri.

Occorrerebbe ricostruire vita per vita dei combattenti di quella epica battaglia, in particolare la generazione del 1920 fino al 1926/7, per meglio intendere il significato dei 1600 teramani che vi parteciparono.
Ne scaturirebbe il travaglio esistenziale della guerra con la avversione al nazi-fascismo, la tensione morale, la socialità di quella esperienza, la maturazione, la connessione comunitaria ideale e civile prezioso lascito per la successiva Liberazione di Teramo e la costruzione dell’Italia del 2 giugno 1946, l’Italia della Repubblica e della Costituzione.

Questi caratteri permetterebbero anche, senza perdere mai di vista di combatteva per la libertà e chi per la tirannide, una analisi distaccata e più attenta sulle vite spezzate e poi ricomposte dopo l’8 settembre, specialmente utilizzando la cosiddetta “zona grigia”, come ci ha insegnato Primo Levi ne I sommersi e i salvati e quanti - e furono la maggioranza – non presero parte attiva agli avvenimenti ma ne furono comunque condizionati, influenzati e ne assimilarono la lezione.

Questo è il modo migliore per rispondere ai detrattori della Resistenza e del cosiddetto revisionismo storico : la Resistenza fu una lotta per una idea di libertà e di giustizia che poi si è arricchita, maturata, radicata se da essa è nata l’Italia democratica, plurale e antifascista.
E portiamo ancora e vivono con noi il lascito dei combattenti di allora, le sofferenze, le emozioni, la speranza di un mondo migliore nella pace, più libero e più giusto per tutti.

Una storia condivisa non può che avere questo carattere.
Non una storia dei vincitori sui vinti, ma una riscrittura umana dei sentimenti, delle emozioni, dell’etica della Resistenza rispetto a quella di Salò.

In generale della sofferenza degli italiani dopo l’8 settembre che diventa nazione con la stagione resistenziale e Stato Nuovo con la Repubblica.

Perciò è tempo di una mappa dei tempi e dei luoghi della memoria resistenziale nel nostro Abruzzo.
Un itinerario che parta da Bosco Martese con la data del 25 settembre come festa civile dei teramani e degli abruzzesi e faccia trovare una rinnovata unità e identità della provincia di Teramo e della Regione Abruzzo sul filo delle memoria partendo da quest’anno fino al 2016.

E come - soprattutto - tutto questo è stato il risultato di un intreccio fecondo di esperienze e culture diverse, di vissuto, sentimenti, partecipazione, presenza degli abruzzesi nell’esercito, nelle nostre città e nelle nostre campagne, nelle nostre montagne, con la tessitura di una nuova dimensione della memoria collettiva.

Ecco perché possiamo parlare della Resistenza come un fatto di popolo, ecco perché i valori di Patria e Nazione dopo l’8 settembre non rivestono più i caratteri della retorica ma una acquisizione convinta, una sedimentazione e una trasmissione nel tempo con un rapporto sempre vivo tra memoria personale, familiare e comunitaria.

Allora come possiamo far vivere ancora il clima dell’8 settembre, l’Italia alla deriva, la occupazione tedesca, la guerra in casa, i passaggi di fronte, il freddo, la paura, ma anche la voglia di riscatto, l’entusiasmo, l’orgoglio dei teramani e degli italiani?

La Resistenza ci ha lasciato questa ricchezza: una memoria aperta che permette ancora la narrazione perché appartiene ad ognuno di noi e alle nostre famiglie, alla nostra identità di teramani e di italiani.

La battaglia di Bosco Martese ci insegna che in alcuni momenti della nostra vita bisogna scegliere da che parte stare ascoltando la voce della coscienza e della ragione.
Ci insegna ancora una memoria aperta della nostra identità, appartenenza, cittadinanza che nessuno può spegnere e che la Resistenza ha saputo interpretare e trasmettere nei mesi bui dell’occupazione tedesca e poi, ancora, attraverso il ritorno alla democrazia con i Partiti e le organizzazioni democratiche nei mesi esaltanti della Repubblica, della Costituente,della Costituzione, della Ricostruzione.

Sono stati questi gli anni dell’Italia che hanno voluto quanti hanno combattuto qui e quanti, soprattutto, si sono sacrificati con la vita.

E’ questa l’Italia che amiamo e che vogliamo sia ancora.

giovedì 7 febbraio 2013

Commemorazione di Ercole Vincenzo Orsini, partigiano e medaglia d'oro della Resistenza


Si è svolta stamattina la cerimonia di Commemorazione di Ercole Vincenzo Orsini, partigiano e medaglia d'oro della Resistenza, nel 69°Anniversario dell'omicidio ad opera dei fascisti di Montorio al Vomano il 13 Dicembre 1943.

Orsini fu tra i principali organizzatori della concentrazione al Ceppo di Bosco Martese, partecipò alla storica battaglia e poi si nascose nel comune di Montorio al Vomano.

La sera del 13 Dicembre 1943 fu riconosciuto da alcuni fascisti del battaglione M mentre si trovava nella piazza principale della città, che oggi porta il suo nome.

Orsini scappò inseguito dai fascisti e fu raggiunto nei pressi del mulino Boccanera sulla sponda sinistra del fiume Vomano.

L'eroico partigiano rifiutò di arrendersi, e si difese usando una una pistola e un paio di bombe a mano.
I fascisti erano in dieci e fu sopraffatto, trucidato e il suo corpo, come esempio per i cittadini montoriesi, venne esposto nella piazza di Montorio.

La cerimonia, organizzata dal Comitato Provinciale di Teramo dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani D'Italia) ha avuto inizio a Teramo, in Via Paladini, davanti alle Poste Centrali con deposizione di una corona d'alloro sotto la lapide di Orsini.

Piazza Paladini è il luogo nel quale Vincenzo Orsini e il fratellastro Gisberto svolgevano l'attività di esperti maestri nella lavorazione del legno e dove si riunivano durante il regime fascista gli antifascisti teramani e dove veniva programmata la cospirazione antifascista Teramana.

Successivamente i partecipanti alla manifestazione si sono trasferiti nel luogo natio di Orsini, a Montorio al Vomano.

Nella piazza dedicata a Orsini, davanti ad un folto gruppo di giovani studenti, hanno preso la parola le seguenti personalità:

- MIRKO DE BERARDINIS - Segretario Provinciale ANPI che ha letto la motivazione con la quale fu conferita nel 1979 la Medaglia D’Oro ad Ercole Vincenzo Orsini.

- SABATINO MAZZA - Presidente Sezione ANPI Montorio al Vomano

- MARCO CITEREI, Assessore Comunale che ha portato il saluto del sindaco Alessandro Di Giambattista e dell’Amministrazione di Montorio ai partecipanti

- Sen. ANTONIO FRANCHI - Presidente Provinciale ANPI che ha ricordato ai ragazzi la vita eroica di Ercole Vincenzo Orsini e le modalità vigliacche con cui fu catturato e ucciso e il cui corpo fu successivamente umiliato caricandolo sul dorso di un asino e lasciato per una intera notte nella melma della piazza principale di Montorio al Vomano.

- MIRKO DE BERARDINIS ha concluso la commemorazione leggendo un tratto del famoso "Discorso sulla Costituzione" di Piero Calamandrei, antifascista e membro dell’Assemblea Costituente, che fu pronunciato il 26 gennaio 1955 in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi per illustrare in modo accessibile a tutti i principi morali e giuridici che stanno a fondamento della nostra vita associativa.

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione"

Hanno presenziato all’iniziativa i nipoti di Ercole Vincenzo, Giovanna, Michele e Vincenzo, Autorità civili e militari, le scolaresche di Montorio al Vomano e numerosi partigiani.


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Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il video ha una durata di circa 22 minuti ed è stato pubblicato su quattro canali di video sharing gestiti dalla PacotVideo:
(YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV).

E' stato pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:

- blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

E' stato pubblicato sulle pagine Facebook:
1 - Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it di Cicconi Vincenzo
2 - Il blog della città di Teramo e della sua Provincia
e sulle pagine di Google Plus
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - La Città di Teramo e la sua Provincia

Infine la pubblicazione del video è stato comunicato attraverso Twitter
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - Città di Teramo

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giovedì 31 gennaio 2013

Pacot Video: la vita delle immagini

"Le riprese video non necessitano di molte parole; esse stesse sono parole del vissuto"

Ecco la storia di un teramano, ragioniere in una tranquilla azienda manifatturiera.
Rincorreva un sogno: regalare momenti indimenticabili.
Un mattino del 1992, abbandonò aridi registri, calcolatrice e penna e brandì una telecamera, fluttuando tra matrimoni, comunioni, compleanni, recite scolastiche.

Nasceva la “Pacot Video” , una delle prime ditte di post produzione in Abruzzo, capostipite nel teramano.
Un’autentica fabbrica dei ricordi con filmati sempre originali, capaci di raccontare in modo brioso la storia unica di ogni evento da immortalare.
Perché, ditemi, cos’è l’atto creativo, se non un qualcosa che solo in quel momento ci avvicina a Dio?

Un nanosecondo irripetibile in cui l’arte si fonde con la passione e la perizia.
Forse esageriamo parlando di video.
Ma, in effetti, nelle occasioni che meritano di essere ricordate nel tempo attraverso immagini, ciò che conta è riuscire a beccare il momento che farà emozionare lo spettatore.

Nel tempo la storia si è arricchita di video istituzionali per enti, pubblicitari per aziende, docu- film storici sulla Resistenza teramana con un “riconoscimento alla carriera” nel Premio Internazionale Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo”.

Ancora, video sociali, culturali, filmati su convegni e manifestazioni di grande livello, collaborazioni con la tv locale Rete 8 e con il Parco Gran Sasso Monti della Laga.

Poi, nel dicembre 2009, la Pacot Video sale agli onori della cronaca nazionale per la realizzazione di uno scoop giornalistico conosciuto come "Il Fuori onda di Giancarlo Fini" con il magistrato Trifuoggi, che mise a rischio la tenuta del governo e che fece conoscere cosa veramente pensava il Presidente della Camera dell’allora capo del Governo Berlusconi.

Nel frattempo si è specializzata in lavori internet, diventando gestore e webmaster di siti e blog.

Noi ospitiamo Vincenzo soprattutto per la passione dimostrata al territorio, regalando video su borghi d’arte teramani, tra i quali Campli, Atri, Canzano, Castellalto, luoghi magici come Pietracamela e il Gran Sasso e la città di Teramo.


Articolo redatto da Sergio Scacchia, autore tra l'altro di tre libri: "Silenzi di Pietra" e "Il mio Ararat" e "Abruzzo nel cuore".

L'articolo è stato pubblicato su
N°2 blog (blog della Città di Teramo - blog di Pensieri Teramani)
N°2 pagine Facebook
(Il blog della città di Teramo e della sua Provincia - Il mio Ararat - Abruzzo Teramano / La Cassandra)
N°1 pagina di Google Plus
(La città di Teramo e la sua Provincia)
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martedì 25 settembre 2012

69° Anniversario Battaglia di Bosco Martese


Il 25 settembre 2012 in località Ceppo l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, in collaborazione con la Provincia di Teramo e il Comune di Rocca S.Maria, ha celebrato il 69° Anniversario della Battaglia di Bosco Martese, la prima battaglia campale della Resistenza italiana.
Un numeroso gruppo di partecipanti ha sfilato in corteo dal piazzale del Ceppo fino al Monumento al Partigiano, nel Bosco Martese.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro Mirko De Berardinis, Segretario Provinciale dell’ANPI di Teramo, ha dato inizio alla commemorazione della Battaglia di Bosco Martese.


Sono intervenuti:
Mario De Nigris, comandante partigiano,
Michele Arcaini, partigiano che ha combattuto la Battaglia di Bosco Martese,
Stefania Guerrieri, Sindaco di Rocca Santa Maria (TE),
Mauro Martino, Presidente Consiglio Provinciale di Teramo
Antonio Topitti, Presidente Sezione ANPI "M.Mobili" di Teramo,
Antonio Franchi, Senatore e Presidente Provinciale ANPI Teramo.

Oltre ai famigliari delle vittime, alle Autorità civili e militari, alle Associazioni combattentistiche e d'Arma e diversi partigiani all raduno hanno partecipato oltre 300 ragazzi in rappresentanza delle scuole di tutto il territorio provinciale, dalla costa all’entroterra.

Il 69esimo anniversario è stato dedicato alla memoria del capitano dei carabinieri Ettore Bianco che fu alla guida della formazione dei 1.600 partigiani che diedero vita alla battaglia di Bosco Martese.  

CRONISTORIA DELLA BATTAGLIA DI BOSCO MARTESE

A 40 km da Teramo, al termine della strada del Ceppo nel Comune di Rocca Santa Maria, a 1400 metri di altitudine c'è Bosco Martese, immerso tra i Monti della Laga della Provincia di Teramo.
Il 25 settembre 1943, la località di Bosco Martese fu teatro della prima battaglia in campo aperto della Resistenza Italiana contro i nazisti.

Già dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si erano concentrati nella zona nuclei dell'esercito guidati da numerosi ufficiali fra i quali il tenente colonnello Guido Taraschi e i Capitani Gelasio Adamoli e Giovanni Lorenzini.

Numerosi furono i giovani teramani che salirono a Bosco Martese, tra i quali noti antifascisti teramani come Mario Capuani ed Ercole Vincenzo Orsini (Medaglie D'oro della Resistenza), i fratelli Rodomonti e Ammazzalorso e gruppi di militari inglesi e jugoslavi sfuggiti alla prigionia dei tedeschi.

Nel giro di pochi giorni si radunarono a Bosco Martese circa 1600 uomini tra militari e popolo, comandati dal Capitano dell'Arma dei Carabinieri Ettore Bianco ed uniti da un comune sentimento di antifascismo ed indipendenza nazionale.

La casa cantoniera del Ceppo, presente ancora oggi, divenne sede del Comando Partigiano.

Il comando tedesco, non appena informato della concentrazione di forza partigiane sull'Appennino teramano, il 25 settembre 1943 inviò verso Bosco Martese un battaglione di truppe d'assalto motorizzate.

Lungo il tragitto i tedeschi catturarono presso il Mulino De Jacobis un gruppo di cinque giovani partigiani, che utilizzarono inizialmente come scudi umani, a protezione della colonna motorizzata.

Prima dell'arrivo a Bosco Martese furono barbaramente fucilati: Luigi De Iacobis, mugnaio; Guido Belloni, falegname; Mario Lanciaprima, impiegato di banca; Gabriele Melozzi, contadino; Guido Palucci, falegname, portiere della Teramo Calcio.

 Poco dopo, la Battaglia partigiana divampò contro le truppe tedesche e l'intero battaglione fu neutralizzato sotto un potente schieramento armato.
Ai tedeschi non restò altra soluzione che la ritirata.

Nelle ore successive, tentarono un secondo attacco ma lo sbarramento partigiano riuscì a fermare l'avanzata nemica.

Sconfitti sul piano militare i tedeschi ricorsero all'arma del terrore e della rappresaglia: fu presentata al Prefetto e al Podestà di Teramo la minaccia di bombardare e radere al suolo l'intera Città, con la fucilazione di 100 ostaggi per ogni tedesco ucciso, se la formazione di Bosco Martese non si fosse arresa.

La rappresaglia colpì barbaramente militari ed antifascisti.
 Il 26 settembre 1943 i tedeschi arrestarono tre carabinieri della Stazione di Pascellata di Valle Castellana (TE) ed un alpino, con l'accusa di complicità nei confronti dei partigiani. I tre militari dell'Arma dei Carabinieri e l'alpino furono fucilati dai nazisti in località Sella Ciarelli.

Gli antifascisti Mario Capuani ed Ercole Vincenzo Orsini furono catturati ed uccisi senza processo.

La notizia della Battaglia di Bosco Martese fu diffusa da Radio Bari e da Radio Londra e segnò la storia come la prima Battaglia in campo aperto della Resistenza Italiana.

Pertanto, per questa lunga storia di lotta per la Libertà con sacrifici di Partigiani e civili, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, conferì nel 2005, la Medaglia d'Oro per la Resistenza al labaro della Provincia di Teramo.


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Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il video ha una durata di circa 22 minuti ed è stato pubblicato su quattro canali di video sharing gestiti dalla PacotVideo: (YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV).

E' stato pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:
 - blog della Città di Teramo
- blog della PacotVideo
- blog di Pensieri Teramani

E' stato pubblicato sulle pagine Facebook:
1 - Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it di Cicconi Vincenzo
2 - Il blog della città di Teramo e della sua Provincia
e sulle pagine di Google Plus 1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - La Città di Teramo e la sua Provincia

Infine la pubblicazione del video è stato comunicato attraverso Twitter
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - Città di Teramo
 
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sabato 14 aprile 2012

Celebrazione 68° Anniversario della Liberazione di Teramo


Il 14 giugno 2012 la sezione dell’ANPI di Teramo "Manfredo Mobili" in collaborazione con il Comune e la Provincia di Teramo ha organizzato una manifestazione per celebrare il 68° anniversario della liberazione di Teramo dai nazi-fascisti.

Il video della manifestazione è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della PacotVideo.

Le celebrazioni sono iniziate con l'omaggio alla lapide degli otto Martiri teramani uccisi il 13 giugno 1944, alla vigilia della Liberazione di Teramo, nei pressi della Madonna delle Grazie: Chiavone Bruno (20 anni), Cipro Antonio (16), Di Bernardo Antonio (46), D’Intino Mauro (22), Durante Carlo (16), Marcozzi Luigi (48), Parabella Amedeo (33), Quarchioni Aldo (15)

Per l'occasione e su iniziativa dell'ANPI, è stata corretta la lapide in marmo che ricorda l'orrendo eccidio nazista con l'aggiunta del nominativo del giovane teramano Mauro D'Intino ucciso insieme agli altri ma non presente nell'epigrafe, con la correzione di due cognomi e l'inserimento nel testo della giovane età delle vittime.

Dopo lo scoprimento della lapide ripristinata la manifestazione è stata introdotta da Mirko De Berardinis, Segretario Provinciale ANPI Teramo e sono intervenuti i seguenti relatori:
1 – Antonio Topitti, Presidente Sezione ANPI di Teramo
2 – Maurizio Brucchi, Sindaco del comune di Teramo
3 – Mauro Martino, Presidente del Consiglio Provinciale di Teramo
4 – Antonio Franchi, Senatore e Presidente Provinciale ANPI di Teramo che ha ripercorso le diverse vicende della Resistenza teramana.

 La prima parte delle Celebrazioni si è conclusa con la benedizione della lapide ed una preghiera per le vittime dell'eccidio nazista, da parte di Padre Ferdinando del Santuario della Madonna delle Grazie.
 Al termine della manifestazione si è svolto un corteo celebrativo ed i partecipanti, con in testa i Gonfaloni Istituzionali della Provincia di Teramo, del Comune e delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, hanno percorso le vie del centro storico cittadino raggiungendo Piazza Orsini dove è stata deposta una Corona d’Alloro nei pressi della Lapide ai Caduti Teramani.

La manifestazione è proseguita poi lungo Corso S.Giorgio, per arrivare fino alla Prefettura di Teramo nel cui cortile interno è stata posta una corona d’alloro nei pressi della Lapide del Comitato di Liberazione Nazionale.

La lapide presente nel cortile interno dell'edificio fu inaugurata nel 1994 in occasione del 50° Anniversario della Liberazione di Teramo e ricorda l'insediamento del CLN nella Prefettura di Teramo avvenuto il 14 giugno 1944 con la partecipazione dei partiti democratici ricostituiti dopo la fine della dittatura fascista.

Alla manifestazione in ricordo della Liberazione di Teramo hanno partecipato i Partigiani Michele Arcaini e Salvatore Tirabovi e Dante De Sanctis che scampò per miracolo alla strage del 13 giugno 1944.

Presenti tra gli altri anche Graziano Nardi e Fernando Mazzarulli, che nel 1944, ragazzini, videro la drammatica scena dell'eccidio nazista.
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Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il video ha una durata di circa 22 minuti ed è stato pubblicato su quattro canali di video sharing gestiti dalla PacotVideo: (YouTube - DailyMotion di Virgilio - Vimeo - Blip.TV ).
E' stato pubblicato su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo: - blog della Città di Teramo - blog della PacotVideo - blog di Pensieri Teramani

E' stato pubblicato sulle pagine Facebook:
1 - Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it di Cicconi Vincenzo 2 - Il blog della città di Teramo e della sua Provincia e sulle pagine di Google Plus
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - La Città di Teramo e la sua Provincia

Infine la pubblicazione del video è stato comunicato attraverso Twitter
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo 2 - Città di Teramo
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martedì 13 dicembre 2011

Commemorazione della Medaglia d'Oro Ercole Vincenzo Orsini


Questa mattina si è svolta la commemorazione del partigiano Ercole Vincenzo Orsini, Medaglia d'Oro della Resistenza.

Nel 68° Anniversario dell'uccisione, avvenuta a Montorio al Vomano il 13 Dicembre 1943, La Sezione di Teramo "Manfredo Mobili" dell'Associazione Nazionale Partigiani D’Italia ha invitato la popolazione teramana, accorsa numerosa, a ricordare l'eroe teramano in Via Paladini, nella piazza dove si trova la lapide di Orsini.

Nei pressi della lapide si trovava il laboratorio dove egli lavorò assieme al fratello Gilberto alla creazione di opere di ebanisteria e di liuti.

La celebrazione si è svolta alla presenza dei tre nipoti di Orsini: Michele, Ercole Vincenzo e Giovanna.
L'evento, video-ripreso da Vincenzo Cicconi della PacotVideo, è stato presentato da Mirko De Berardinis, segretario dell’A.N.P.I. di Teramo e i discorsi celebrativi sono stati tenuti dai seguenti relatori:


1 - Antonio TOPITTI Presidente Sezione A.N.P.I
2 - Giorgio D'Ignazio, assessore comunale,
3 - Michele Arcaini, partigiano combattente a Bosco Martese
4 - Mario DE NIGRIS
5 - Antonio FRANCHI, senatore e presidente provinciale A.N.P.I.


Al termine della manifestazione è stata apposta la corona sulla lapide, che fu dettata nel 1976 dallo storico Riccardo Cerulli.























Ercole Vincenzo Orsini, abile artigiano, ha lasciato «pezzi» di grande pregio come ebanista, intarsiatore e perfino come liutaio.

La sua appartenenza alle organizzazioni an­tifasciste prende l'avvio fin da quando Orsini era giovanissimo.
La sua attività nelle azioni contro il fascio littorio sono moltissime e lo portano a con­tatto con antifascisti francesi.

Dopo 1'8 settembre non poteva non partecipare alle gloriose giornate del Bosco Martese.

Per rendersi conto di come Or­sini sia stato ucciso, vale la pena riportare integral­mente il brano che con il titolo «Giustizia! Un'altra vittima della delittuosa attività del capitano Bianco» annunciava su «Tempo Nuovo», organo della fe­derazione del fascio repubblichino di Teramo, la sua morte:

«Nel pomeriggio del 13 dicembre, verso le 15, nella piazza di Montorio al Vomano, mentre alcuni militi sostavano di ritorno ad una operosa opera­zione di polizia, con degli iscritti al P.F.R. ed altri, entravano nei pubblici locali a prendere qualche comunicazione, un individuo, uscito da un caffè, sparava a bruciapelo sei colpi di pistola contro un legionario del battaglione 'M' che era intento a conversare con gli amici.

Il milite veniva ferito con quattro colpi in varie patri del corpo e dopo le pri­me cure del medico del paese, veniva trasportato all'ospedale di Teramo.
Nel frattempo altri militi inseguivano lo spa­ratore.
Durante il drammatico inseguimento, lo stesso scaricava un altro caricatore sugli inseguitori ed infine, vista la tragica situazione, lanciava altre due bombe a mano.

Raggiunto dai militi, fu fred­dato sul posto.
All'uopo si portavano subito sul posto il commissario del fascio ed il maresciallo dei carabinieri che, dopo gli accertamenti del caso, provvidero per la rimozione della salma e il tra­sporto al cimitero.

Attraverso i documenti rinvenuti e la testimonianza delle persone presenti, è risultato narrarsi di Ercole Vincenzo Orsini, noto sovversivo di Teramo, da tempo ricercato dalla polizia italiana e tedesca, quale uno degli organizzatori e respon­sabili della farsa di Bosco Martese.
Il famigerato capitano Bianco, può essere soddisfano: lui è al si­curo e gli illusi che lo seguirono nel suo gesto cri­minale, ci rimettono la pelle».

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Riprese di Vincenzo Cicconi della Pacotvideo.
Il video ha una durata di circa 22 minuti;

E' stato pubblicato sulle pagine Facebook:
1 - Produzione Video a Teramo (Abruzzo) - PacotVideo.it di Cicconi Vincenzo
2 - Il blog della città di Teramo e della sua Provincia
e sulle pagine di Google Plus
1 - PacotVideo di Cicconi Vincenzo
2 - La Città di Teramo e la sua Provincia

Inoltre è stato pubblicato su quattro canali di video sharing gestiti dalla PacotVideo:
Vimeo - Blip.TV - Kewego - DailyMotion.

Articolo, foto e video sono inoltre visionabili su tre blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:
1 - blog della Città di Teramo
2 - blog della PacotVideo
3 - blog di Pensieri Teramani
4 - blog di Resistenza Teramana

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