Si è svolta nella mattinata di Martedì 12 Aprile 2011, presso il cimitero di Teramo, la Commemorazione dei tre giovani partigiani, organizzata dalla Sezione di Teramo “Manfredo Mobili” dell’Associazione Nazionale Partigiani D’Italia (A.N.P.I.)
I tre Partigiani Elio DE CUPIS 19 anni, Erminio CASTELLI 21 anni e Sergio CUCCHIERATO 20 anni, furono fucilati alla schiena dai fascisti il 12 aprile 1944 nel cimitero di Cartecchio.
La cerimonia ha visto la presenza di numerosi cittadini, Partigiani, consiglieri comunali e provinciali e una delegazione di studenti delle scuole superiori.
Dopo l’introduzione del Presidente della sezione di Teramo Antonio Topitti, è intervenuto il Sen.Antonio Franchi, Presidente provinciale dell’A.N.P.I. che ha ricordato le giovani vittime e alcune tappe della resistenza teramana. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Teramo è intervenuto l’Assessore Giorgio D’Ignazio.
La commemorazione è poi seguita con l’incisivo discorso del Prof. Sandro Melarangelo, memoria storica della città di Teramo e membro del Direttivo dell’ANPI, che ha ricordato l’intera vicenda dell’eccidio, ripercorrendo le ultime ore, che accompagnarono i tre Partigiani alla fucilazione compiuta dai fascisti.
Il Generale Giacomino Sciarra ha portato il saluto dell’Associazione Nazionale Alpini alla manifestazione, leggendo la preghiera per l’alpino.
La celebrazione si è conclusa con la deposizione di due corone dell’A.N.P.I. sulla tomba dell’alpino Erminio CASTELLI e su quella di Elio DE CUPIS, Medaglia d’oro della Resistenza, ricordando il Partigiano Sergio CUCCHIERATO sepolto nel cimitero di Mestre(VE).
Qui di seguito il discorso integrale di Sandro Melarangelo.
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Era una giornata di sole, due giorni dopo la Pasqua di 64 anni fa (12 aprile 1944) quando presso Cartecchio, il cimitero comunale di Teramo, ci furono i colpi di moschetto e caddero tre patrioti.
La loro colpa era quella di aver svolto l'attività in azioni partigiane sopra a Villa Vallucci (Montorio al Vomano).
Catturati e portati nel carcere di Sant'Agostino di Teramo, dopo pochi giorni furono processati dal Tribunale Speciale Militare nella sala della Corte d'Assise e condannati alla pena capitale.
In questo luogo 64 anni fa, dopo che il Presidente del Tribunale Militare Speciale aveva letto la sentenza, e dopo che invano il Gasperini, che faceva la difesa d'ufficio, faceva capire che si sarebbe andati sicuramente alla condanna a morte, ebbene, nonostante questo, qualche giorno dopo dal carcere di Sant'Agostino furono tradotti a Cartecchio.
Il cappellano militare, occorre ricordarlo dalle cronache del tempo, don Pietro Santini cercò di stigmatizzare l'arroganza del capo manipolo, il famigerato Carlo Alberto Cimato, che era anche membro supplente del Tribunale Militare Speciale.
Non si diede ascolto a don Pietro Santini che diceva "non potete trattare con scherno tre giovani che stanno andando alla fucilazione e nonostante voi li consideriate delinquenti sono sempre dei giovani che si apprestano ad essere uccisi" ... e la terribile condanna a morte fu eseguita.
Chi erano questi tre ragazzi?
Uno di loro era sardo, c'era un ragazzo di Mestre, e vari altri a cui fu commutato la pena all'ergastolo.
Questi giovani erano accorsi a Bosco Martese perchè c'era stato eco in tutta Italia di una delle prime battaglie vittoriosa nei confronti dei nazisti invasori.
Quindi questi giovani accorsero da varie parti d'Italia e cercarono di allinearsi con i movimenti resistenziali.
In una di queste sopra Villa Vallucci, a Montorio, una formazione partigiana guidata da Erminio Castelli di Valle Castellana, fu catturata dai fascisti repubblichini e portati presso il carcere di Sant'Agostino e processati.
Qui a Cartecchio ci troviamo in un campo dove riposano i leggendari comandanti partigiani Ammazzalorso, Rodomonte, Adelche Fioridonati, il partigiano Renato Molinari che fu combattente valoroso in Piemonte e poi fucilato a Rivoli.
E poi, accanto a questi, le vittime del fascismo e delle barbaria nazista, i fucilati del 25 settembre 1943 a Bosco Martese, i fucilati del 13 giugno 1944 dietro la caserma Rossi, anch'essi ragazzi dai 16 ai 18 anni.
E accanto a questi Ercole Vincenzo Orsini, uno dei maggiori capi della cospirazione anti fascista.
E tra questi Luigi "Tom" Di Paolantonio e Mario Lanciaprima, tutti combattenti per la libertà e per la democrazia.
In questo campo riposano questi patrioti.
Alcuni di questi furono partigiani combattenti che tanto diederono per la liberazione di Teramo, che tanto si batterono per auspicare una società democratica e più giusta.
Ad Elio De Cupis, per il contegno che ebbe durante il processo e anche dopo, presso il cimitero di Cartecchio, quando il capo manipolo volle legarli alle sedie e fucilarli alla schiena, il De Cupis reclamò giustamente una fucilazione che doveva meritare, quella di una fucilazione al petto.
E invece vennero fucilati alla schiena perchè considerati traditori.
Il tradimento si capiva benissimo di chi era.
Di quel gruppo di manipoli fascisti che assoldati dai tedeschi operano questa che fu una delle varie stragi che ci furono nella Provincia di Teramo.
Ma il combattentismo partigiano e patriottico non finì e si continuò per altri nove mesi dalla Battaglia di Bosco Martese fino alla Liberazione di Teramo, fino ad avere finalmente una riconquistata libertà con la creazione di basi di una nuova democrazia.
Ad Elio De Cupis fu conferita la Medaglia d'Oro, ed è orgoglio dei teramani avere le sue spoglie mortali presso "Il campo degli Eroi ti tutte le guerre" nel cimitero di Cartecchio a Teramo.
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Riprese di Vincenzo Cicconi della
Pacotvideo.
Il video, della durata di 25 minuti, è stato pubblicato integralmente su tre canali video (Vimeo -
Blip.TV -
Kewego) gestiti dalla PacotVideo.
E inoltre pubblicato su quattro blog anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo:
- blog della
Resistenza Teramana,
- blog della
Città di Teramo- blog della
PacotVideo- il blog
Pensieri Teramani.
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REPORTAGIO FOTOGRAFICO
CON IMMAGINI ESTRAPOLATE DAL VIDEO