Londonita, tramite il sito internet in sinergia con il blog e i social network, a mio modesto parere rappresenta una eccezionale vetrina su Londra, ricca di informazioni per scoprire, visitare e vivere nella capitale inglese molto utile per chi decide di recarsi a Londra per turismo o per lavoro.
Oggettivamente uno dei portali web in lingua italiana che hanno come argomento la città di Londra più conosciuti e seguiti e che io stesso ho imparato a conoscere fin dal mio primo sbarco nella metropoli londinese ... aprile 2007.
Ed è anche grazie alla lettura delle pagine di questo sito che ho iniziato a conoscere la Londra turistica.
Un sito importante dove, tra le altre cose, si possono
leggere le storie degli italiani che raccontano la loro esperienza londinese ... racconti utili anche e soprattutto per chi decide di partire per inseguire quella speranza che in Italia vede svanire ogni ogni giorno che passa.
Un doveroso ringraziamento a Duccio Manfredi di Londonita che ha trovato interessante
la mia esperienza londinese e l'ha voluto condividere con i lettori del suo
sito, con le migliaia di
fans su Facebook.
Qui di seguito l'intervista che ho rilasciato a Londonita.
Esperienze italiani a Londra: Oggi e` il turno di Vincenzo a raccontarci la storia che lo ha portato in Inghilterra, precisamente a Cheshunt, un grazioso villaggio nella contea dello Hertfordshire, distante 21 km dalla
Eleanor`s Cross, il punto da dove vengono calcolate tutte le distante da Londra.
- Ciao Vincenzo, raccontaci come e perchè sei arrivato a Londra?
Tanto per parafrasare il famoso film “007, dalla Russia con furore” potrei dire che la mia avventura londinese potrebbe titolarsi “
Dall’Italia in UK con e per amore”.
Questo per dire che, per mia fortuna, non mi sento il solito “cervello in fuga dall’Italia” o un giovanotto di belle speranze che decide di lasciare una Patria che sta diventando patrigna e tentare una via di fuga verso Londra.
Nella mia personale storia, più che di cervello in fuga c’è casomai un cuore che fugge dall’Italia per inseguire un amore che ha le sembianze di una donna di origine italiana ma natia in UK e conosciuta nell’estate del 2006 sulle spiagge dorate del mio Abruzzo.
La mia storia londinese ha inizio nell’aprile 2007 quando mi imbarcai per la prima volta su di un volo Ryanair, destinazione Cheshunt (provincia dell’Hertfordshire).
Da allora ogni anno che passa trascorro meno tempo a Teramo (Abruzzo) e sempre più in UK.
In attesa del definitivo distacco dall’Italia e dalla mia attività professionale in Italia.
- Cosa ti ha affascinato di Londra?
Io che vengo da Teramo, una piccola città, sono rimasto, inizialmente intimorito ma col tempo affascinato dalla sua multietnicità, dalla incredibile mescolanze di razze e con essa di tradizioni e di usi e costumi diversi.
Sono rimasto rapito dalla sua bellezza monumentale, dai suoi palazzi che trasudano storia millenaria, dai suoi incredibili
musei, dai suoi infiniti
parchi.
Sarà per deformazione professionale ma il primo istinto è stato quello di iniziare fin da subito a realizzare dei piccoli documentari, dei reportage con la mia telecamerina amatoriale tascabile.
Fin da subito ho aperto
un canale su YouTube collegato ad un
blog a sua volta in sinergia con una
pagina su Facebook e su GooglePlus e con un
account Twitter.
Tuttora ovunque vado realizzo mini reportage … il problema casomai è che poi non riesco neanche a montarli e pubblicarli.
Un altro motivo che mi affascina di Londra e della sua provincia è il senso civico dei suoi abitanti che si nota soprattutto nelle piccole cose quotidiane.
Qui quando sei in fila non c’è pericolo che qualcuno ti passi davanti approfittando di un tuo attimo di distrazione, quando attraversi la strada gli automobilisti cedono subito il passo, quando sei in macchina e cedi il passo a qualche altro automobilista subito ti ringraziano con un segno della mano o lampeggiandoti con i fari.
Quando passeggio o vado in bici lungo il
Lee Valley Park tutti coloro che incrocio mi salutano, se cedo loro il passo senti subito il loro “thank you”.
Però c’è una cosa che mi fa rabbia e che mi porta a confrontarmi con l’Italia.
Ogni volta che accendo la Tv per seguire il telegiornale resto sempre incredulo nel non trovare mai notizie di politici che rubano, amministratori che prendono tangenti e si fanno rimborsare mutande e reggiseni e questo mi porta a confrontare la situazione politica inglese con quella drammaticamente losca della politica italiana.
Ebbene si … quello che maggiormente mi affascina di Londra è soprattutto il senso civico, l’attenzione ai valori morali ed etici dei suoi amministratori che noi in Italia ci sogniamo.
Chissà … sarà tutta una questione di DNA o, come dice il proverbio, ciascun popolo ha la classe politica che si merita?
In Italia nel 1992 trasformai una passione, la videoripresa, in una professione … nacque
www.PacotVideo.it e questa intuizione mi permise di abbandonare il triste e monotono lavoro di ragioniere in una azienda privata e dare spazio a quelle che sono le mie doti: fantasia e creatività.
- Quali sono i tuoi progetti londinesi?
Il mio progetto di vita è quello di ricreare in Inghilterra ciò che ho realizzato in Italia.
www.PacotVideo.it
Quando nel 1992 decisi di rinunciare ad uno stipendio mensile derivante da un posto di lavoro sicuro mi attirai le ire dei miei genitori e avevo contro il parere di tutti.
Col senno del dopo mi resi conto che iniziare un’attività che in quell’epoca neanche esisteva, quella di cameraman, fu una operazione molto rischiosa ma ero sospinto dall’inconscenza e dall’entusiasmo e dal desiderio di poter dire “c’è l’ho fatta”.
Rinunciare ad uno stipendio mensile certo da 1.500.000 lire era un bel rischio … però la sfida fu vinta.
Adesso a distanza di più di venti anni mi si ripresenta più o meno la stessa identica sfida: abbandonare un lavoro, un’attività certa in Italia per riproporla, ex-novo, in Inghilterra.
Adesso come allora i rischi sono tanti ma come nel ’92 sono sospinto dalle stesse motivazioni : incoscenza ed entusiamo e desiderio di poter in futuro dire “anche in Inghilterra ce l’ho fatta”.
A differenza di allora ho un motivo in più per farcela, ho il sostegno “fisico e morale” e il grande amore di una donna eccezionale a cui va anche il merito, tra le altre cose, di aver scelto il nome della mia nuova vita professionale :
ItalianWeddingVideoLondon.
- Perchè hai scelto ItalianWeddingVideoLondon?
Nel nome del sito
Italian Wedding Video London.com c’è già tutto l’obiettivo che mi sono posto : realizzare servizi video di matrimonio, ma non solo, rivolti e offerti prevalentemente alla comunità italiana che potrebbe, si spera, avere piacere a servirsi della “tecnica associata alla fantasia” tutta italiana oltre che ad una lunga esperienza.
E datosi che con la mia compagna risiedo a Cheshunt ovviamente il principale riferimento è la Comunità Italiana della provincia di Hertfordshire con uno sguardo alle zone confinanti come Essex ed Enfield.
Senza ovviamente precludere altre zone lontane dal mio habitat.
- Come pensi di riuscire nella tua impresa professionale?
Oltre all’esperienza e alla conoscenza della professione di operatore video nel settore della post produzione video e al fatto che non devo investire in attrezzature che già possiedo confido soprattutto in un fattore diciamo psicologico.
La Gran Bretagna, a differenza dell’Italia, è una nazione multietnica e multiculturale dove razze e culture da tanti anni si sono integrate alla perfezione tra di loro.
A Londra ma anche nella sua provincia c’è una notevole moltitudine di comunità di varie nazioni.
Però è umano che quando una persona vive fuori dalla sua nazione tende, comunque sia, a rapportarsi soprattutto con persone della stessa nazionalità.
Io che dal 2007 frequento e vivo nella comunità di Hertfordshire quando sono qui mi sento “più italiano” di quanto non lo senta stando in Italia.
Per questo motivo “in primis” i miei servizi video, di qualunque genere essi siano, saranno rivolti alla comunità italiana … con la speranza che gli stessi italiani qui presenti sentano il desiderio di rivolgersi a qualcuno che parli la loro stessa lingua, che conosca maggiormente le loro tradizioni e quindi abbia più affinità con loro.
Dal punto di vista burocratico aprire un´attività a Londra è molto più semplice e rapido che in Italia, la burocrazia è molto più agile e anche il sistema fiscale è molto più vantaggioso.
Infatti per iniziare un´attività e mettersi in proprio all´inizio non c’è bisogno di licenza e di partita IVA, la cosiddetta VAT se il fatturato è inferiore ad una certa cifra.
Per iniziare è sufficiente dichiarare di svolgere la propria attività all´ufficio delle entrate inglese, l’HM Revenue & Customs e il modulo può essere compilato direttamente online.
- Vivi a Cheshunt, dove c’è una grande comunita`di italiani.
Ti sentiresti di consigliare l`Hertforshire agli italiani che desiderano venire in Inghilterra?
In effetti nell’Hertforshire ci sono moltissimi italiani che hanno aperto la loro attività, che hanno esportato le loro capacità professionali e si sono insediati nel suo territorio.
Ci sono anche ritrovi organizzati di anziani italiani e altri luoghi dove incontrarsi.
Quindi se dovessi dare dei consigli a chi viene in Inghilterra in cerca di lavoro invece di dirigersi direttamente a Londra, dove vitto e soprattutto alloggio sono certamente più onerosi, si potrebbe prendere in esame l’idea di venire nell’Hertforshire.
Sicuramente troverà l’aiuto e il sostegno di qualche italiano anche se Londra resta sempre Londra.
- Consigli generali che ti sentiresti di dare a chi vorrebbe venire a vivere qui a Londra?
Trovandomi fin dall’inizio in una posizione privilegiata senza essere costretto a trovare soluzioni di sopravvivenza (lavoro, alloggio, unire il pranzo con la cena) non mi sono imbattuto in quelle difficoltà che si incontrano quando si fa un salto nel buio e si parte da zero.
Quindi nessun consiglio specifico, sarei costretto a ripetere cose già scontate come ad esempio conoscenza della lingua inglese in primis perchè senza di essa le possibilità di lavoro e interazione con la comunità inglese sono ovviamente limitate.
Il segreto per riuscire in una nuova impresa penso sia avere entusiasmo ma anche umiltà, una forte dose di sopportazione dei momenti critici o delle situazioni sfavorevoli, e soprattutto avere nella mente un solo desiderio: poter un giorno dire a se stessi e agli altri “io ce l’ho fatta”.
Eduardo De Filippo declamava che “gli esami non finiscono mai”.
E aggiungo io …
i problemi sono fatti per essere risolti e senza problemi da risolvere la vita sarebbe comunque triste e monotona.
Un Grazie a Vincenzo per avere condiviso la sua esperienza qui con noi su Londonita.